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TikTok non è più solo un luogo dove si ascolta musica: oggi è uno dei principali strumenti per il lancio e la promozione di brani. Le collaborazioni con grandi etichette come Warner Bros o Apple Music, cosi come il ruolo da partner ufficiale dell’Eurovision nel 2022 e nel 2023, dimostrano quanto la piattaforma sia diventata cruciale nel panorama musicale. Nel 2021, TikTok ha generato il 13% degli introiti delle case discografiche: le hit nascono qui, spesso ancora prima di arrivare in radio o sulle playlist di Spotify.

Non a caso, le abitudini musicali delle nuove generazioni stanno cambiando. Per molti adolescenti, TikTok ha sostituito del tutto Spotity come piattaforma di riferimento per scoprire nuova musica. Secondo i dati, circa un terzo dei giovani tra i 16 e i 19 anni usa TikTok quotidianamente, non solo per intrattenimento, ma proprio per accedere a canzoni, remix, suoni virali.

Dal punto di vista tecnico, TikTok ha compiuto delle scelte strategiche precise. Ad esempio, non permette di togliere l’audio: ogni contenuto deve essere accompagnato da suono, per favorire un’esperienza immersiva e attiva. Inoltre, l’opzione “Aggiungi suono” è uno degli strumenti più potenti: consente agli utenti di inserire brani o effetti consigliati, che poi diventano a loro volta motori di scoperta, un po’ come accade con gli hashtag. I suoni su TikTok funzionano proprio così: aggregano i contenuti per affinità sonora. Funzioni come il Duetto o il Remix spingono gli utenti a creare interazione tra i video, amplificando ulteriormente la viralità.

Questa dinamica si collega a una visione più profonda del fare musica. Lo studioso Christopher Small parlava di “musicking”, ovvero l’idea che la musica non sia solo qualcosa da ascoltare, ma un’azione sociale e partecipativa: suonare, ballare, cantare, remixare. TikTok incarna perfettamente questa prospettiva: gli utenti non sono solo ascoltatori, ma protagonisti attivi del contenuto musicale. Ogni video è un modo per entrare in relazione con la musica, per interpretarla e reinventarla.

Infine, va sottolineato il ruolo delle cosiddette “affordance” dell’app, un concetto mutuato dal teorico James J. Gibson, che si riferisce alle possibilità di azione offerte da una tecnologia. TikTok permette di creare video brevi, modificabili, costruiti per frammenti, dove il creator non parte mai da zero, ma lavora remixando contenuti esistenti. In questo contesto, il suono e il ritmo diventano elementi guida: non si guarda un video solo per l’immagine, ma per come suona.